Benedetta Cappa: parolibera futurista

Benedetta Cappa (1987-1977scrittrice e teorica, pittrice e scenografa occupa un posto di rilievo all’interno del Movimento Futurista. Il suo incontro con Filippo Tommaso Marinetti nello studio di Giacomo Balla nel 1918 darà inizio ad un sodalizio artistico che ridefinirà il ruolo della donna all’interno del movimento.

Il rifiuto della misoginia

Cappa ha subito chiarito la sua posizione personale rispetto alla dichiarata misoginia dei futuristi attraverso il suo disegno “Spicologia di I Uomo” (1918), che consegnò a Marinetti subito dopo il loro incontro.

Pubblicato sulla rivista Dinamo nel febbraio 1919, illustra l’universo maschile attraverso la forma di una stella con al centro la parola “vuoto” e “sensualità, materialismo, idealità, orgoglio e ambizione” – le cinque qualità maschili – che circondano il vuoto.

Benedetta Cappa, Spicologia di 1 uomo, “Dinamo”, I (1), febbraio 1919

Mentre le parole uomini e vita si leggono chiaramente in punta di stella, il firmatario “Benedetta fra le donne, parolibera futurista” sembra suggerire il potere salvifico e quasi religioso delle donne pur allineandosi a tutte le donne.

Un’altra opera emblematica dell’artista è il suo dipinto futurista dal titolo “Velocità di un motoscafo” del 1922: dove affronta i temi della velocità e della macchina, spesso identificata dai futuristi come forma femminile e oggetto del desiderio maschile.

Benedetta Cappa, Velocità di motoscafo, 1922. Galleria d’Arte Moderna, Roma

Benedetta Cappa: tra arte e scrittura

Nel suo contrasto tra artificiale e naturale, il dipinto anticipa anche il tema e l’illustrazione del suo primo romanzo: “Le forze umane” (1924).

Concepito come un romanzo di crescita basato su elementi autobiografici, racconta la storia di una famiglia ripercorrendo la vita della sua protagonista, Luciana, dall’infanzia alla maturità, dettagliando eventi come la morte del padre e la scoperta della maternità e, infine, l’arte.

Il romanzo è accompagnato da 19 disegni o “sintesi grafiche” come le ha definite l’artista, raffiguranti gli stati mentali e i conflitti interiori narrati nel romanzo.

La copertina del libro è l’opera “Forze maschili- armi e piume”: che mostra la figura di un uomo costruita attraverso l’intreccio di linee dritte e penetranti. La forma femminile che l’accompagna è racchiusa in una “Spirale di dolcezza + serpe di fascino” sinuosamente avvolgente.

L’unione ideale delle polarità maschile e femminile riaffiora nella maggior parte degli scritti di Benedetta, che hanno avuto un ruolo fondamentale nella creazione di un nuovo modello di donna futurista. Sfidando l‘egemonia maschile, vedeva la donna come un veicolo di spiritualità e virilità.

Benedetta Cappa sviluppò un variegato discorso pubblico e teorico sul ruolo della donna negli anni Trenta e nei primi anni Quaranta, ma la sua importanza e il suo influsso furono celebrati dall’aerepoetessa e scrittrice Maria Goretti nel suo libro: “La Donna e il Futurismo” del 1941. 

Parallelamente ai suoi lavori da scrittrice, prosegue la sua attività di artista  e nel 1930 la sua opera Ritmi di rocce e mare è il primo dipinto realizzato da una donna ad essere pubblicato in un catalogo della Biennale di Venezia.

Benedetta Cappa, Ritmi di rocce e mare, 1930, collezione privata

Aeropittura

Con l’adesione all’aeropittura, di cui Benedetta firma il manifesto, le opere dell’artista virano verso una più accentuata astrazione ed emerge con maggiore forza quella componente spiritualistica derivante, come già accennato, dalla formazione presso Balla. Ne è un esempio significativo il meraviglioso lavoro di “Plastica Murale” eseguito per la Sala delle conferenze del Palazzo delle Poste di Palermo nel 1938.

 Benedetta Cappa, Sintesi delle comunicazioni telegrafiche e telefoniche, 1938, Palermo, Palazzo delle Poste, Sala Conferenze.

Benedetta Cappa ha realizzato opere pittoriche, sintesi grafiche, romanzi e disegni di rappresentazioni teatrali. È stata un artista totale capace di emergere malgrado il successo del marito Filippo Tommaso Marinetti. É stata in grado di conciliare il suo ruolo di moglie, madre e artista: credeva nelle sue capacità di saper gestire tutti gli impegni della vita.

Benedetta Cappa muore a Venezia nel 1977  è in parte ancora oggi, vittima dell’oblio che ha riguardato le donne che parteciparono alle avanguardie storiche europee. 

Ad una vita di grande fortuna professionale, coronata, come già detto, da importanti successi e commissioni pubbliche, sono seguiti anni di quasi totale dimenticanza; basti segnalare il fatto che la sua prima, e finora unica, retrospettiva personale ha avuto luogo solo nel 1998 a Palermo (Fughe e ritorni. Presenze futuriste in Sicilia, Palermo, 26 novembre 1998 – 24 gennaio 1999, a cura di Anna Maria Ruta, Napoli, Electa, 1998), mentre è stato il suolo statunitense, nel 2000, a vedere pubblicata la prima monografia a lei dedicata (Franca Zoccoli, Benedetta Cappa Marinetti. Queen of Futurism, Midmarch Art Press, New York), edita solo successivamente anche in Italia.

BIOGRAFIA E SITOGRAFIA:
-Cappa Benedetta, Le forze umane, 1924;
-Goretti Maria, La Donna e il Futurismo, collaudo di F. T. Marinetti. - Verona : La Scaligera, 1941;
- Ruta Anna Maria, Fughe e ritorni. Presenze futuriste in Sicilia, Palermo, 26 novembre 1998 24 gennaio 1999 Napoli, Electa, 1998;
-Zoccoli Franca, Benedetta Cappa Marinetti. Queen of Futurism, Midmarch Art Press, New York, 2000.
-https://letterartiblog.com/2018/10/25/eguale-non-discepola-il-futurismo-totale-di-benedetta/

-https://artslife.com/2016/08/21/benedetta-cappa-marinetti-il-volto-femminile-del-futurismo/

-https://sites.google.com/site/arteimmaginezappa/lezioni-di-storia-dell-arte/21-avanguardie-storiche/futurismo/benedetta-cappa 

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